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venerdì 23 novembre 2012

Warner Bros contro Disney


Questo post lo dedico ad un'amica - S -  e avrei voluto scriverlo con lei a 4 mani ma non sono riuscita a coinvolgerla.  In una chiaccherata semi-seria di qualche giorno fa ci siamo interrogate su quali siano i cartoons, le fiabe  i programmi tv migliori da far vedere o da raccontare ai nostri figli. Il focus della discussione è stato:  Warner Bros o Disney?


E ancora:  Possono i cartoni e/o le fiabe fare danni? Il compito dei genitori come al solito è arduo. 
 Suo figlio un giorno, credo parecchio tempo fa,  le ha fatto notare come lui fosse l'unico a non aver mai visto le fiabe della Disney e lei ridendo mi ha confessato di odiare le favole Disney e chiunque le guardi.  Io a differenza sua sono cresciuta a pane e Disney, o meglio con le super-romantiche fiabe Disney, quelle dei miei tempi per  capirci: Cenerentola, Biancaneve e tutte quelle che parlavano di bellissime e sfortunate future principesse. Ancora oggi  si narra in famiglia di quando e quanto, avevo circa 4 anni, mi "rimbambivo" di Cenerentola.  Ai miei tempi c'erano i libri "cantastorie"  con disco incluso,  io infilavo il mio 45 giri nel giradischi arancione e ascoltavo e riascoltavo la mia fiaba preferita. Poi quando rincasava mio padre, il rituale era sempre  quello (sfortunatamente per lui) di dover  interpretare la storia. Lui era il mio principe e doveva farmi calzare la pantofolina ...  E sono cresciuta così: troppo romantica, con troppi sogni e fantasie nella testa, aspettando il principe azzurro che mi salvasse. Da cosa poi no so, credo da me stessa . Al contario -S- e ripeto le sue esatte parole, mi dice: "cosa me ne facevo delle favole Disney?"  "La mia vita non era facile..."
Certo, può capitare a qualcuno di avere una vita da favola ... Forse! 
E per citare anche un film di cui potrei recitare le battute a memoria -tanto per non smentirmi -:  "Fammi  pensare bene ...  a chi è mai capitato ?? Ahh sì, a quella gran c..lo di Cenerentola" (Pretty Woman) - Un favola appunto!
La vita purtroppo non finisce con il bacio del lieto fine. La vita, quella vera, inizia dopo.  Avete notato anche voi che le favole finiscono sempre sul più bello? E' questo credo che può creare illusioni. Forse nessuno spiega ai bambini cosa accade dopo il lieto fine delle fiabe. Cosa succede dopo che Cenerentola e il principe si sposano?  Continuano a vivere al castello con i suoceri di lei? La mamma del principe non c'è, che fine ha fatto?  Il Principe era forse figlio di separati?  Hanno figli o hanno difficoltà ad averne ? Soprattutto: litigano?  Dormono insieme, fanno sesso?
Chissà perché non scrivono un finale un pò più completo nelle storie, non l'ho mai capito.  Altre storie invece sanno essere terrificanti e si spingono anche troppo in là.  A Bianca hanno regalato un mio vecchio libro di Pollicino, ma come si fa a raccontarle di un bimbo che nasce già diverso dagli altri, e oltre a questo la famiglia decide di abbandonare  lui e tutti i suoi fratellini nel bosco perché non ce la fanno a mantenerli?  Insomma perché alcune fiabe finiscono bene dopo averti fatto però versare fiumi di lacrime, a  altre invece iniziano male  per poi avere un lieto fine ma ti lasciano però con l'amaro in bocca perché non saprai mai come prosegue?.  Credo che le fiabe abbiano comunque dei risvolti psicologici che sinceramente ignoro. Ma il dubbio ora è: Cosa racconto a mia figlia e cosa le faccio vedere?  Posso raccontarle che il Prinicipe alla fine la tradisce con una delle sorellastre? :) Una versione della storia sicuramente un pò più attuale. Quanto bisogna far sognare i propri figlie e quanto è meglio invece tenerli con i piedi ben per terra?
Ha ragione - S - ad aver cresciuto il suo bimbo solo a Worner Bros perché , come dice lei è più reale e i personaggi come Bugs Bunny, Duffy Duck, Wile Coyote, ecc.. sono più simpatici, ironici e spesso perdenti come nella vita?
Certo,  la Disney ha anche creato Paperino  e le favole più attuali sono decisamente diverse, ma andrei fuori tema,  la nostra battaglia era un duello solo tra Cenerentola e Wile Coyote.

Giustamente, come lei sottolinea,  quando Wile riceve un masso gigante in testa oppure precipita da 1000 metri ma non muore, fa solo ridere e inoltre si rialza sempre,  riesce a dare  speranza.  Io aggiungo che la  speranza può arrivare anche da fiabe come Cenerentola, la differenza è data  da come se ne interpreta il messaggio.
Io e - S - siamo due donne che più diverse non si può eppure ci accomuna un'amicizia che dura da più di 20 anni.  Due  40enni, lei mamma di un 20enne e io di una piccolina di 17 mesi. Già questo dovrebbe dare l'idea dei differenti percorsi intrapresi. O meglio, lei ha intrapreso un percorso che lottando  a denti stretti ha perseguito sin'ora e io mi sono persa mille volte. Lei ha i piedi per terra, io la testa tra le nuvole. Entrambe troppo sensibili.  Ma quello che ci lega è l'ironia e la capacità di sdrammatizzare su tutto. Perché  questo post? Perché lei con la sua forza e il suo ottimismo (anche se nega di averlo) ha sempre saputo ridere di una vita particolarmente e ingiustamente dura, dove il sacrificio continuo è stato l'unico modello con cui crescere.
Per riflettere.... Warner Bros o Disney ? Vogliamo parlare anche di Barbie?
:)
Alla prossima


1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie per le parole che mi hai dedicato...mi hai fatto emozionare....
Sonia

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